
PENUKA
è il nuovo album di
IVAN MAZUZE
(Global Sonics, in CD e digitale)
Commissionato da Global Oslo Music e finanziato dal Consiglio Norvegese delle Arti, Penuka è il quinto album di Ivan Mazuze, sassofonista e compositore mozambicano,residente da molti anni in Norvegia. Un disco di jazz contemporaneo con cui Mazuzeripercorremusicalmente le rotte secolari del commercio e tutti gli scambi culturali che questi hanno innescato nel continente africano. L'immersione profonda di Mazuze in questo arazzo storico costituisce il nucleo dell'album, evidenziando come le tradizioni musicali africane abbiano assorbito e reinterpretato nel tempo elementi del patrimonio musicale arabo e indiano.
"Penuka è un lavoro collaborativo che unisce continenti e culture, riflettendo la diversità e la vivacità del nostro mondo interconnesso e celebrando la ricchezza dell'espressione musicale che emerge dallo scambio culturale”, sottolinea Mazuze.
La sezione ritmica si avvale di musicisti con radici a Cuba, in Norvegia e in Mali e la loro partecipazione aggiunge strati di complessità alle composizioni di Mazuze.Un variegato gruppo di ospitida India, Pakistan, Marocco, Senegal, Gambia e Zimbabwearricchisce ulteriormente una tavolozza sonora con nuove espressioni musicali come il Gnawa e lingue come lo Shona, l'Urdu, il Wolof, il Rajasthani e il Sargam indiano.
I BRANI
Bongile
Nome di origine Xhosa che significa "siamo grati" o "siamo riconoscenti". Il titolo "Bongile" è ispirato agli stili musicali tradizionali delle popolazioni nomadi gitane del Rajasthan indiano. Questo brano racconta una storia di migrazione e scambio culturale, evidenziando le interazioni tra la cultura del Rajasthan e altre culture, comprese quelle africane, sottolineando la gratitudine che nasce da queste ricche connessioni culturali.
Penuka
"Rivelare" in Xichangana, lingua di origine mozambicana. Nel contesto dell'album Penuka celebra i ritmi e le armonie condivise che si trovano in tutto il continente africano, emerse come risultato diretto dei contatti storici e delle rotte commerciali con i mercanti indiani e arabi. Queste interazioni hanno lasciato impronte culturali e influenzato lo sviluppo di un ricco patrimonio musicale interconnesso chePenuka cerca di rivelare e onorare.
Mamidje
Canzone che rende omaggio alle pratiche religiose africane, in particolare quelle incentrate sui rituali di possessione spirituale, prevalenti nelle regioni dell'Africa meridionale. Questi rituali, radicati nella credenza di mediare con gli antenati, sono una parte significativa della vita culturale e spirituale di queste comunità. La canzone prende il nome dal defunto fratello maggiore di Ivan Mazuze e funge da cerimonia musicale per onorare e celebrare la sua vita. Una composizione con cui Mazuze rende omaggio sia alla memoria di suo fratello che al duraturo significato culturale di questi rituali ancestrali. "Mamidje" vede anche la partecipazione dell'acclamato cantante e chitarrista dello Zimbabwe Maxwell Vidima. La canzone loda specificamente il rituale di possessione spirituale noto in Zimbabwe come Bira, una cerimonia tradizionale in cui musica e danza vengono utilizzate per invitare gli spiriti ancestrali a comunicare con i vivi.
M & S
Una vibrante fusione di soukous e kwasakwasa con un tocco latino, caratterizzata da percussioni senegalesi, cori di sottofondo in Shona di Maxwell Vidima e freestyle in Wolof. La canzone celebra la vita attraverso la musica e la danza, evidenziando le connessioni culturali tra le tradizioni musicali africane e latine.
Belonging
Ispirata alla natura dinamica e performativa dei ritmi africani, con percussioni come il sabar e i talkingdrums, la canzone presenta un ritmo variabile in 6/8, tracciando paralleli con celebri ritmi indiani in 6/8. Questa fusione crea una potente connessione tra le tradizioni musicali africane e indiane.
Ayaan
La parola Ayaan significa "Dio" e ha tratto ispirazione dalla musica classica dell'India settentrionale. "Ayaan" presenta lo stile di tabla del Rajasthan indiano suonato da RahisBharti del Dhoad Ensemble, la cantante pakistana ReshailMansoor e la suonatrice di sitar indiana RohiniSahajpal.
Adufo
Mazuze rende omaggio al gruppo etnico Makhua del Mozambico settentrionale, fortemente influenzato dalla cultura e dalla musica araba attraverso il commercio nella regione settentrionale del Mozambico. "Adufo" è un'interpretazione moderna che adatta la terminologia originale di Tufo. Attraverso questo brano, Mazuze onora la duratura influenza delle rotte commerciali arabo-africane sulla musica mozambicana e reinterpreta la tradizione Tufo per il pubblico contemporaneo. La canzone presenta il suonatore di tabla indo-norvegese JaiShankar.
Kanawa
Ispirata allo stile Gnawa del Marocco, celebra la ricca storia delle migrazioni e delle rotte commerciali africane. Evidenzia il duraturo scambio culturale all'interno del continente e l'influenza della cultura araba sulle tradizioni africane. Attraverso i ritmi e le melodie Gnawa, "Kanawa" rende omaggio alle connessioni storiche e culturali tra l'Africa e il mondo arabo.
Nhaka
Brano che celebra la tribù Chopi del Mozambico, nota per il suo singolare ensemble di Timbila. Il brano fonde i ritmi Chopi con le tabla, evidenziando la fusione culturale risultante dagli scambi storici con arabi e indiani. "Nhaka" riflette il ricco patrimonio musicale e le influenze interculturali del popolo Chopi.
Yangulanu
Yangulanusignifica "dialogo" e celebra lo scambio tra musicisti provenienti da diversi contesti culturali. La canzone presenta un'ispirazione ritmica dal ritmo Mandingo del Mali, combina stili di canto gambiani e percussioni senegalesi. Evidenzia gli elementi musicali comuni condivisi tra le culture attraverso una miscela dinamica e armoniosa.
Biografia Ivan Mazuze
Ivan Mazuzeinizia i suoi studi musicali nel 1987 presso la National Music School del suo paese d'origine, il Mozambico. Prosegue gli studi presso l'Università di Città del Capo, in Sud Africa, nel Dipartimento di Jazz e Musicologia, dove conseguela laurea con lode in studi di jazz e composizione e un master in etnomusicologia.
Nel 2002 vince l'OldMutual Jazz Competition nella categoria Composizione a Città del Capo, in Sud Africa. Mentre studiava, ha fondato la sua casa di produzione ed edizione Imazuze Music per gestire l'aspetto commerciale della sua carriera. Come tutti gli aspiranti musicisti in giovane età, Mazuze sognava il giorno in cui avrebbe registrato la propria musica, sogno che è diventato realtà nel 2009quando pubblica “Maganda”, pluripremiatoalbum d’esordio. Nel 2012 è il turno di"Ndzuti", "ombra" nell'antica lingua Xichangana del Mozambico meridionale. Disco che unisce elementi dalle tradizioni musicali dell'Africa meridionale e occidentale. Nel 2015c’è attesa per "Ubuntu", che viene accolto con grande plauso dalla critica musicale nordica. L'album vede la partecipazione di musicisti norvegesi e sudafricani. Una raccolta che offre un'ampia panoramica della scena jazz norvegese contemporanea, spaziando dal mainstream alle forme più moderne, tra cui quello che è diventato noto come "suono nordico".
Nel 2018 esce "Moya", termine che significa spirito/anima, un album ricco di perle melodiche e ritmiche scolpite magistralmente nella musica tradizionale africana e indiana. Musica per l’anima da ogni punto di vista.
Artista residente in Norvegia dal 2009, Mazuze ha rappresentato il "world jazz" proveniente dalla Norvegia in numerosi eventi e festival musicali in diverse parti del mondo tra cui Oslo Jazz Festival, Seoul Music Week, Amersfoort Jazz Festival, Pisa Jazz Festival, JazztageGorlitz Festival, Jazz no Franco, Peperoncino Jazz Festival, International Academy of Music Festival, DiVino Jazz Festival, Copenhagen Jazz Festival, Havana International Jazz Festival, Musica Sulle Bocche, Grahamstown Jazz Festival, Joy of Jazz Festival, Locomotive Jazz Festival, Nick la Rocca Jazz Festival, Mela Festival, Cape Town International Jazz Festival, WOMEX, by'Larm, Musicastrada Festival e molti altri.
Web e Social
Ivan Mazuze: https://imazuzemusic.com/
Album Penuka (Digital Service Platforms): https://imazuzemusic.com/epk-penuka-2024
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